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Conforto, comprensione e ascolto

Ogni volta che sono in  Hospice ed entro nella camera di un paziente, l’emozione mi prende: ho la percezione di entrare in uno spazio sacro, misterioso in cui Vita e Morte si incontrano e per un breve tempo si trovano di fronte per scambiarsi il testimone di un’esistenza ormai giunta al suo punto di svolta. Un tempo sospeso e limitato in cui mettere in gioco tutto di sè con l’obiettivo di stabilire una relazione significativa con il paziente e i suoi familiari per offrire conforto, comprensione, ascolto.

È un contatto che si sintonizza sulle corde del cuore e utilizza canali di comunicazione prevalentemente non verbali per cogliere, nello spazio di quel momento presente, tutte le richieste, le emozioni, le domande che affollano l’animo. Sono sguardi che rincuorano occhi smarriti, carezze che leniscono dolori, silenzi che accolgono e rispettano invisibili barriere che spesso le persone sofferenti costruiscono intorno a sè.

Altre volte sono colori e forme che danno voce alla relazione e per me, che ho una formazione come arte terapeuta, diventano strumento di dialogo molto efficace e potente.

Con il sig. S., che amava dipingere anche prima di essere ricoverato in Hospice, abbiamo fatto un lungo percorso. I primi lavori erano esplosioni di colori, immagini della Natura, soprattutto alberi, piene di vigore e vitalità: la speranza di una possibile guarigione  riempiva il suo cuore così come i colori i suoi fogli. Poi, la consapevolezza della malattia che avanzava, i dolori sempre più forti cominciavano a modificare vistosamente il suo tratto e anche i soggetti rappresentati esprimevano a tutti i livelli la sua crescente e tangibile sofferenza. La Natura rigogliosa sempre più cedeva il passo a immagini oniriche e astratte che ormai avevano occupato completamente la sua mente e il suo animo fino al momento in cui abbandonò definitivamente i pastelli e con loro ogni speranza di ripresa.

Nei disegni del sig. S. si può leggere la testimonianza del cammino che egli ha compiuto, i momenti di ottimismo e le fasi di caduta, le emozioni che ha vissuto, con una chiarezza che spesso le parole non riescono a fare e questo ha consentito di stabilire una vicinanza e una comprensione  altrimenti difficile.